La preghiera che diventa testimonianza di un qualcosa che rimane, sedimenta, permane e orienta l’animo umano. In questo libro di Giuseppe Todisco, “Si prega girati di schiena” edito da Marco Saya edizioni, c’è una riscoperta di se stessi, di quel raccoglimento che è indagine-trasformazione dell’io.
Nella memoria si scava, si cerca e a volte ci si ritrova percorrendo nuovi strati di questa esistenza. Questo libro evidenzia bene come la memoria sia punto di partenza per dar luce alle ombre, ai vuoti e ai pieni della vita stessa, il significato a cui possiamo dare, la visione altra di un qualcosa che potrebbe sfuggire ai nostri occhi.
Ma perché poi le stelle
o i girasoli se di tutta
questa vita basta appena
un buco
per sorprendersi?
Todisco attraverso uno stile incisivo, ritmico che strizza l’occhio anche al cantautorato, riesce a render chiaro e fruibile al lettore questa preghiera che raccoglie, affonda, trasforma e mette a nudo la percezione della vita, dal passato all’infanzia. Un grande intimismo lirico che scende dentro e dentro troviamo molto se sappiamo ascoltare. Todisco lo sa fare e lo fa con semplicità.