
Dopo il debutto in terra bergamasca, a Treviglio per l’esattezza, l’otto Marzo scorso con un buon successo di pubblico, “Ti bacio la Notte” (titolo curioso e originale), riesce a stregare, nell’accezione positiva del termine, anche il pubblico di Roma.
Ebbene sì, “Ti bacio la Notte”, piéce teatrale e poetica della poetessa trevigliese Ornella Mereghetti, autrice dei testi e regista, e dell’attore e sceneggiatore romano Patrizio Pelizzi (voce e aiuto regia, mentre Mattia Cattaneo per supporto tecnico/stampa) registra il sold-out a Roma presso il Teatro degli Eroi (zona Prati, direttore artistico Pier Luigi Nicoletti), ieri, Mercoledì 8 Maggio alle ore 21.00. Le poltroncine rosse emanavo un forte sapore di amore già dalla loro cromia che si fondeva con le parole, i suoni e i gesti dell’incantevole voce e presenza del duo (oramai assodato, sulla scena) Pelizzi-Mereghetti. Ma entriamo nel vivo della serata di ieri per tracciarne anche un’analisi più profonda del reading.

Di fronte ad una platea di circa un centinaio di persone (tra cui la presenza di alcuni giornalisti e di alcuni attori, come Imma Piro, Gianni Franco e Jinny Steffan) si è dimostrato che l’Amore, quello Universale puro e vero, esiste e naviga nel mare delle emozioni. Di emozioni, si può parlare. Di Emozioni vive che hanno percorso i cuori delle persone presenti in platea. Sullo sfondo di immagini suggestive,i titoli delle poesie si alternavano nella lettura, un sottofondo musicale lieve accompagnava le parole evocative di un amore epistolare, di un’attesa che è speranza e di una scrittura che è Sacra e fondamento dell’Amore stesso. E’ la scrittura che salva, che unisce due Anime distanti ma vicine allo stesso tempo ed è il Tempo a scandire i ritmi di questo reading, di “Ti bacio la Notte” che non è solo una semplice lettura di poesia ma è un racconto poetico, una storia che si dipana sui fiumi dei versi, un romanzo nella poesia. Il Teatro degli Eroi ha accolto la poesia e la recitazione, e ci permette di comprendere quanto l’ars oratoria sia di vitale importanza, quanto la comunicazione e quanto le parole possano entrare nelle vene dell’Anima e di un grande Amore.

Perché “Ti bacio la Notte” assume un’importanza forte nel panorama mediale e social di oggi? La risposta è presto detta: in un panorama interconnesso dai social media, l’amore Epistolare (che ricorda le lettere di Tristano e Isotta, passando per Giulietta e Romeo) incarna la Scrittura come mezzo di comunicazione vitale. La lettera cartacea è stata soppiantata, in gran parte, dai messaggi delle App del cellulare. Ecco, una buona volta possiamo dire che i social media svolgono una funzione poetica. La poesia entra nei social e sbuca sulla carta. E nasce “Ti bacio la Notte” che ci rimembra quelle lettere, quel rapporto epistolare tra due Anime.
Ornella e Patrizio sono riusciti ad incarnare, a dare voce e sostanza a questi testi molto forti, evocati, metaforici con punte, oserei dire, “nerudiane” (in riferimento a Pablo Neruda) e di Antonia Pozzi. La parola diventa Verbo e colpisce in pieno petto il pubblico. Ieri sera è successo questo. Pelizzi e Mereghetti hanno catturato l’attenzione del pubblico per un’ora intensa, intervallata dalla canzone “Il bacio sulla bocca” di Ivano Fossati che ha scandito il ritmo di un valzer molto romantico.

E ora, permettetemi, di entrare nel testo. Gioisco quando vengo a conoscenza che questa pièce teatrale diventa silloge poetica perché permetterà al lettore di misurarsi con le parole ferme sulla carta e sulla loro intensità. Perché di intensità si parla. La voce di Patrizio, morbida, suadente, con punte di sensualità (nei testi che lo hanno richiesto) scaldano il cuore e rendono brivido l’atmosfera. Patrizio sorprende con la sua eleganza e professionalità e ci trasporta dentro le emozioni, di un uomo che risponde con la poesia alla poesia. Pelizzi si merita lo scroscio degli applausi finali perché riesce a dare e calibrare i giusti toni e le giuste pause ai testi di Ornella.
Ornella, che si merita l’altrettanto scroscio degli applausi, riesce a farci vivere il momento della scrittura (che è quello che preferisce) e a donarci il suo cuore che è Amore, Passione, Fatica, Rinunce, Passato, Sofferenza, Dolore, Vita, Speranza. Le parole che mi rimangono impresse dal reading di questo capolavoro poetico sono molte ma voglio citare la Notte (luogo del riposo ma che è scrittura e spazio dei pensieri), il Bacio (da coltivare e mantenere, come dice M. Recalcati nel suo libro “Mantengo il bacio”), la Primavera, Trieste, Letto, Bocca, Nudità, Grembo, Sacro, Pelle, Anima, Dolore. Mereghetti concentra in pochi versi un racconto, un romanzo, un dialogo ma che è anche monologo e do atto che ad oggi, nel panorama letterario nazionale, sia l’unica scrittrice che riesca a farlo anche perché utilizza un lessico che si equilibra, è di facile comprensione con punte metaforiche elevate (“Sono nudi archi di pioppo”) e di sensualità mai volgare ma dolce e potente al contempo (“Legami al letto con la tua saliva che è colla”).

Auspico che questo reading teatrale, oltre che a diventare silloge poetica, riesca ad intercettare altro pubblico in altre città italiane perché di Amore oggi ne abbiamo più che mai bisogno e di queste parole, di questi gesti, di questi significati (in una società materialista e consumista) non possiamo fare a meno .Ascoltiamoci di più, ascoltiamo il cuore e andiamo a teatro a vedere questo Amore, quest’Attesa, questo romanzo nella poesia in cui possiamo immedesimarci. Così, anche noi, potremo Baciarla questa Notte.